Piazza e Chiesa di San Biagio
Ultimo aggiornamento: 15 settembre 2025, 18:16
La chiesa di Casanova risulta elencata come cappella nell'ambito della pieve di Uggiate fin dalla fine del XIII secolo. Verso la fine del XVI secolo, nel registro "Ordinationum factarum in Visitatione Illustrissimi et Reverendissimi Johannis Antonii Ulpii Episcopi Comensis", compare nella pieve di Uggiate la parrocchia di San Biagio di Casanova Lanza.
Dagli atti della visita pastorale del vescovo Feliciano Niguarda del giorno 8 luglio 1592 risulta che la chiesa, dedicata a Santi Biagio e Cristoforo, aveva una sola navata in fondo alla quale vi era una nicchia a volta con delle pitture e al centro un altare consacrato. Vicino all’altare vi era la corda della campana della chiesa. Sulla facciata vi era un dipinto di San Biagio. Fuori dalla chiesa vi era un cimitero circondato per due lati da un muro. Il curato della chiesa era p. Bernardo Cattaneo di Rovellasca. Dall'estimo rurale del 1592 per la Pieve di Uggiate risulta che la Chiesa di San Biaggio aveva beni che erano stati dati in affitto per essere lavorati. A Casanova inoltre vi erano anche beni del Capitolo di Uggiate.
La Chiesa di San Biagio venne edificata nel 1750 dove sorgeva una cappella appartenente alla famiglia Sala. Quest’ultima provvide, a proprie spese, ad ampliare e ad ornare l’edificio sacro. Il 18 giugno 1776 il vescovo di Como Giovanni Battista Mugiasca la consacro' andando in contro alla devozione di tutto il popolo e della famiglia Sala, come è ricordato da una lapide presente nella Chiesa stessa. La Chiesa è di collazione della famiglia Somigliana da Como, a cui è devoluta l'elezione e nomina del parroco, diritto in precedenza della famiglia De Somazzi a cui risulta già attribuito nel Quattrocento. L'ultimo parroco prevosto nominato dai De Somazi risale al 1686 ed era il rev. Giuseppe De Somazzi a cui successe nel 1730 il rev. Francesco Riva, nominato dai Somigliana.
La Chiesa nel 1937, quando era parroco don Franco Saldarini, venne riabbellita con l'intervento dei seguenti artisti: Cocquio di Cantello che dipinse i quattro evangelisti presenti nella cupola sopra l'altare; Martinelli di Bizzarone che con l'aiuto di Luigi Bernasconi di Casanova dipinse tutte le decorazioni, Ghielmetti Giuseppe di Casanova che completò la cupola sopra l'altare con i rosoni. Le tavole della Via Crucis, donate dal dott. Luigi Neri, medico e sindaco del paese per molti anni, sono state cesellate da Cesare Ghielmetti e Gianluigi Giudici nel 1960. Nel 1958, quando era parroco don Enrico Balestrini, fu realizzata la piccola grotta di Lourdes, a ricordo del centenario dell'apparizione della Madonna. L'inagurazione e benedizione della grotta avvennero il 21 settembre. Il 20 settembre 1959 vi fu la consacrazione delle nuove campane alla presenza di S. Ecc. Aldo Patroni, vescovo di Calcutta. Le campane arrivarono in paese precedute da un corteo di ciclisti, motociclisti e assi del volante. Il 10 ottobre 1971 venne inaugurato e benedetto il nuovo oratorio e centro parrochiale dedicato a San Giuseppe. Nel novembre 1972 venne rinnovata la cupola del campanile e nel 1973 venne realizzato il nuovo altare grazie alla donazione della famiglia De Gregori di Busto Arsizio in memoria della defunta madre, affezionata a Casanova. L'altare venne consacrato il 24 dicembre 1973 da mons. Castelli.
La chiesa presenta ancora molte testimonianze della fase barocca a cominciare dalla struttura architettonica: facciata a due ordini con decorazione a fasce, riquadri centinati, timpano, finestrone e portale con mensole tronche laterali; interno a navata unica pseudo-ottagonale scandita da lesene ionico-corinzie a doppia voluta. La prima cappella a destra (S. Biagio) e la prima a sinistra (Beata Vergine Addolorata) sono analoghe nell’impostazione settecentesca, con la presenza di altare a nicchia in marmi con putti. Altri materiali barocchi sono il battistero con ciborio ligneo nella nicchia della prima campata a sinistra e due confessionali presso l’ingresso.
Nella chiesa parrocchiale è presente un pregevole organo. Lo strumento è proveniente dalla Chiesa di Santa Teresa in Como sconsacrata a seguito degli editti imperiali del 1781 e 1785 di Giuseppe II. L'acquisizione si deve a don Ignazio Buzzi parroco di Bizzarone. Don Ignazio era molto amico dei Carmelitani di Santa Teresa e in seguito alla soppressione di questa Chiesa ottenne per Bizzarone la reliquia di Santa Teresa d'Avila e per la parrocchia di S. Biagio l'acquisizione dell'organo. L'origine dello strumento non è documentata ma la si può attribuire a Biroldi in base a notazioni presenti sulle canne e può essere fatto risalire al Settecento. Nel 2000 su iniziativa dellla Parrocchia e con il contributo dei fondi 8 per mille a diretta gestione statale fu intrapreso un'importante lavoro di recupero alla piena efficienza dello strumento, che in totale è dotato di 649 canne.
Cliccando su ogni foto si apre la relativa didascalia.